Per i lavori di ristrutturazione, la stipula di un mutuo segue le stesse procedure relative all’acquisto di immobili. Esistono però delle specifiche leggi per le ristrutturazioni immobili, riguardanti la documentazione necessaria, la tipologia di lavori, i costi e le varie autorizzazioni comunali, ove previste.
In caso di “piccole opere”, ovvero per lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, non è necessaria alcuna concessione edilizia, da presentare invece se si tratta di “grandi opere”. In questo caso, il versamento di oneri è proporzionale alla superficie dell’immobile ed al tipo di edificio da ristrutturare.
Secondo la legge per le ristrutturazioni, gli interventi finanziabili si possono suddividere nel modo che segue:
Manutenzione ordinaria: interventi su edifici già esistenti, riguardanti le cosiddette piccole opere. Queste possono essere suddivise in: lavori di ristrutturazione di parti limitate di un edificio ed interventi finalizzati a restituire funzionalità, in caso di edifici cadenti o non abitabili. In entrambi i casi non occorre presentare alcuna domanda o segnalazione al Comune. Il proprietario dell’immobile è responsabile della regolarità dei lavori, nel rispetto delle leggi per le ristrutturazioni in tema di sicurezza e di igiene. Nel caso di lavori sull’impianto elettrico o del gas, è necessario l’intervento di personale qualificato che, a conclusione lavori, dovrà certificarne la conformità alla legge. I lavori di manutenzione ordinaria non possono modificare né l’aspetto esterno dell’edificio, né la disposizione delle pareti interne.
Manutenzione straordinaria: consolidamento, rinnovamento e sostituzione di parti (anche portanti) della struttura delle costruzioni (muri di sostegno, architravi, etc.). Sono comprese anche le opere finalizzate a: modificare l’assetto distributivo; realizzare servizi igienici o tecnologici; trasformare singole unità immobiliari in più unità immobiliari, e viceversa; intervenire sulle facciate dei fabbricati. Secondo le leggi per le ristrutturazioni, tali interventi non devono portare alla realizzazione di un edificio completamente diverso dal punto di vista di forma, aspetto ed uso. E’ necessario verificare con il progettista che essi rientrino nelle categorie previste dalle leggi per le ristrutturazioni contenute all’interno del Regolamento Edilizio. Il progetto edilizio deve essere presentato insieme ad una domanda di autorizzazione edilizia, oppure ad una denuncia di inizio attività. Quest’ultima si può ottenere anche modo implicito, secondo il principio del “silenzio-assenso”, entro 90 giorni dalla presentazione della domanda.
Ristrutturazione con grandi opere: interventi relativi sia l’interno che l’esterno dell’edificio. Si tratta di trasformazioni che portano a cambiamenti sostanziali, come la ricostruzione dello stabile o il cambio d’uso, dell’aspetto estetico o delle dimensione dell’immobile stesso. Le leggi per le ristrutturazioni dispongono che sia necessaria la concessione edilizia, unitamente al versamento di un contributo all’Amministrazione Comunale. Appartengono alla categoria delle grandi opere anche le nuove costruzioni. Esse comprendono: ampliamento di edifici già esistenti; costruzione di nuovi edifici; installazione di prefabbricati e case mobili; lavori per la realizzazione di parcheggi non pertinenziali (quelli che possono essere costruiti e venduti liberamente).
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